In questi giorni di freddo e cielo bianco la domanda piu’ ricorrente tra i romani sembra essere ”ma la neve ci sara’?”, in un misto di paura per le prevedibili e inevitabili forse conseguenze sul traffico e di attesa speranzosa per un evento eccezionale che puo’ offrire panorami eccezionali, come e’ stato gia’ in passato, ad esempio quando, il 12 febbraio del 2010, le immagini del Colosseo innevato fecero il giro del mondo. “Stiamo monitorando la situazione. Il rischio neve ci potrebbe essere nella notte tra giovedi’ e venerdi’. Presto diremo se e’ un rischio reale, probabile oppure no“, ha detto oggi il sindaco Gianni Alemanno, spiegando: “Abbiamo incrociato i dati con quelli della Protezione civile e dell’Aeronautica militare per evitare di avere informazioni diverse“. Dal canto suo il climatologo Giampiero Marracchi chiarisce che quando si parla di neve non si possono mai fare delle previsioni esatte. “Sui centri cittadini – ha spiegato all’Adnkronos – c’e’ sempre il fenomeno detto ‘isola di calore’: la temperatura, cioe’, e’ sempre piu’ alta di 2 o 3 gradi rispetto alle zone limitrofe. E per la neve, si sa, basta che ci sia mezzo grado in piu’ o in meno per fare la differenza, per determinare la sua presenza o assenza”. Insomma, secondo Maracchi, ”le condizioni perche’ nevichi ci sono in tutto il centro Italia ma una qualsiasi previsione sulla situazione romana sarebbe poco attendibile“.
Il climatologo spiega che il freddo intenso rimarra’ per tutta la settimana: “Ci sara’ molto freddo fino a domenica o lunedi’ – assicura – perche’ l’aria fredda sta scendendo dall’Est Europa e dalla Siberia. Ma da lunedi’ in poi la situazione migliorera’: si ritornera’ a temperature normali per questi tempi“. Non e’ la prima volta che a Roma fa cosi’ freddo. “Piu’ o meno ogni 20, 25 anni capita nella capitale un inverno molto freddo – ha continuato Marracchi – Nel 1985 c’e’ stato l’ultimo inverno di questo genere, con le stesse caratteristiche di questi giorni“. Rispetto agli inverni particolarmente caldi, comunque, il climatologo afferma che “quello di quest’anno, fino a pochi giorni fa e’ stato uno dei piu’ caldi: lo testimoniano piante gia’ fiorite come le mimose, che ora patiranno il freddo“. Quanto alla neve, l’ultima volta nella Capitale e’ stata ‘avvistata’ nel dicembre del 2010. Appena un accenno, pero’, rispetto a quella del 12 febbraio precedente, quando un’abbondante nevicata imbianco’ tetti e strade della capitale e tutta la citta’, Papa compreso, si sveglio’ sotto un manto candido che ricopri’ la citta’ e i Castelli romani. Da San Pietro al Colosseo, tantissimi i turisti che, muniti di cellulari e macchine fotografiche, scattarono immagini che, anche grazie a internet, fecero il giro del mondo.
La neve a Roma d’altra parte, e’ sempre stata un evento eccezionale. La citta’ eterna e’ stata imbiancata nel 2005, quando intorno alle 3 di notte del 27 gennaio caddero fiocchi nella parte sud di Roma, sull’Appia, sull’Ardeatina e a Ciampino. Un’imbiancata ci fu anche nel 2004, sempre nella zona sud della capitale ma molto leggera, e nel 2002, il 16 gennaio, i fiocchi caddero dalla 7.30 fino alle 9.30 con un accumulo di mezzo centimetro circa. Nevicate piu’ sostenute ci furono nel 1999 quando l’11 febbraio nevico’ nella zona nord della citta’ con circa 5 centimetri di neve al suolo. Poi, il 28 dicembre del 1996 nella notte ad intermittenza sono caduti nevischio e chicchi di grandine con 3 cm al suolo. Nel 1991 il 6 febbraio ha nevicato dalle 7 alle 9 con 6 cm al suolo. Ma il record spetta al 1986, quando l’11 febbraio alle 8 del mattino Roma si sveglio’ sotto 23 centimetri di neve e la nevicata prosegui’ a singhiozzo per tutta la giornata. Anche nel 1985, il 5 gennaio, ci fu una grande nevicata, saltarono le linee telefoniche e si bloccarono i trasporti.
E andando ancora indietro nel tempo, il 6 marzo del 1971 alle 8 di mattina al suolo vi erano almeno 15 centimetri di neve, poi la nevicata del 1965, con 50 centimetri tra il 9 e il 10 febbraio. Nel 1956 tra il 2 e il 9 febbraio e il 18 e il 19 febbraio, e’ stato il periodo nevoso piu’ lungo nella capitale. E altri 50 centimetri di neve ci furono nel 1939. Ma la neve e Roma hanno un rapporto molto piu’ antico e profondo, come dimostra la storia della fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, all’Esquilino. Una leggenda devozionale narra che la notte tra il 4 e il 5 agosto del 352 d.C. la Madonna apparve in sogno a un nobile patrizio romano e alla moglie, che, non avendo figli, avevano deciso di far edificare una chiesa in suo nome e disse loro che un miracolo gli avrebbe indicato il luogo su cui costruirla. Anche il papa Liberio fece lo stesso sogno e il giorno seguente, recatosi sull’Esquilino, lo trovo’ coperto di neve. Il Papa stesso traccio’ il perimetro dell’edificio e la chiesa fu costruita a spese dei due coniugi, divenendo nota come chiesa di Santa Maria ‘Liberiana’ o popolarmente ‘ad Nives’.